Lo scopo di questo articolo è duplice. Anzitutto, mostra come un modello base “stock-flow consistent” (SFC) può essere modificato in modo da incorporare alcune intuizioni legate alla teoria del circuito monetario (TMC) di Augusto Graziani. In secondo luogo, vengono discussi alcuni possibili fraintendimenti in merito alla TMC. In particolare, viene argomentato che: a) un meccanismo di prezzo “market-clearing” non implica necessariamente una chiusura neoclassica del modello; b) i modi in cui i modelli SFC e la TMC definiscono i prestiti bancari sono mutuamente coerenti, anche se basati su periodi contabili diversi; c) il credito al consumo è finanziamento finale, non iniziale; d) il paradosso del profitto non è un rompicapo logico, ma un controfattuale astratto che consente di far luce su una funzione spesso dimenticata della spesa pubblica; e) nel complesso, la TMC può essere considerata una interpretazione “marxista” della metodologia degli aggregati di Keynes.
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